26 maggio 2008

Di schegge di vetro

Di rotte schegge di vetro
Amerai il riflesso
Come specchio
Della tua immagine in frammenti

Con nessun guanto
Da falegname o vetraio
Proteggerai le tue mani

Che portano i segni di un passato tortuoso
Tra rocce e strapiombi
In cui hai desiderato cadere
Più che scalare.

E i bordi taglienti
Dei cocci raccolti
Brandirai come spada
Nelle le tue stesse carni
Per cercare la cura

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto...anzi divorato il tuo romanzo!
Supremo oserei dire, ma perchè ti sei nascosta fino ad ora?

Anonimo ha detto...

Bene, ma chi sei???
Raffaella