Di rotte schegge di vetro
Amerai il riflesso
Come specchio
Della tua immagine in frammenti
Con nessun guanto
Da falegname o vetraio
Proteggerai le tue mani
Che portano i segni di un passato tortuoso
Tra rocce e strapiombi
In cui hai desiderato cadere
Più che scalare.
E i bordi taglienti
Dei cocci raccolti
Brandirai come spada
Nelle le tue stesse carni
Per cercare la cura
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2 commenti:
Ho letto...anzi divorato il tuo romanzo!
Supremo oserei dire, ma perchè ti sei nascosta fino ad ora?
Bene, ma chi sei???
Raffaella
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